Allevamenti animali da pelliccia

L’allevamento di animali da pelliccia iniziò alla fine del 19° secolo in America, per poi diffondersi anche in Europa nei primi anni del secolo successivo.



Principali specie allevate



Le specie più allevate sono il visone americano (Mustela vison) e la volpe (Vulpes vulpes, Alopex lagopus), seguiti da puzzola (Mustela putorius), cane-procione o murmasky (Nyctereutes procyonoides), cincillà (Chinchilla laniger) e nutria o castorino (Myocastor coypus). Anche il coniglio della razza rex viene allevato in modo intensivo, appositamente per ricavarne pellicce utilizzate soprattutto per il confezionamento di bordure ed inserti.



La maggior parte degli allevamenti di animali “da pelliccia” si concentrano nell’ emisfero nord del pianeta. Nell’Unione Europea, la maggior parte degli allevamenti di animali da pelliccia si concentra in Danimarca, Finlandia e Paesi Bassi. La Cina è il leader mondiale nella produzione ed esportazione di pellicce, per il 75% da allevamenti. La Russia, il Canada (soprattutto Ontario) e gli Stati Uniti sono grandi produttori di pellicce, provenienti sia da animali d’allevamento che selvatici.

I metodi di uccisione sono pensati specificamente per non rovinare il pelo: camere a gas, scosse elettriche, dislocazione delle vertebre cervicali. La IFTF (International Fur Trade Federation) vanta una grande "cura" per il benessere animale e dichiara che tali allevamenti sono certificati per un alto standard di qualità (vedi  video).
Gli animali vengono a volte storditi con ripetuti colpi alla testa (ciò accade soprattutto in Cina ed in altri paesi orientali, dove non esiste alcuna norma a tutela del benessere animale), inferti con un bastone o una barra metallica, oppure prendendo gli animali dalle zampe posteriori e sbattendoli a terra con violenza (questo è il video). Essi lottano, hanno convulsioni, infine giacciono tremanti a terra: molti rimangono vivi durante il processo di scuoiatura.