giovedì 24 giugno 2010

Biologia: Cincillà

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Il cincillà (Chinchilla laniger) appartiene all' Ordine dei Roditori. Il corpo è raccolto e tozzo e può arrivare a 35 cm esclusa la coda. Il peso varia dai 500 agli 800 g e la femmina è solitamente più grande del maschio. Ha colonizzato ambienti di alta montagna (3000-4500 metri di altitudine) ed è diffuso sulle Ande del Perù meridionale, in Bolivia, in Argentina nord occidentale e in Cile settentrionale. Il cincillà si nutre di qualsiasi tipo di vegetale, e talvolta anche di insetti. I frutti, integrati dalla rugiada del mattino, forniscono a questo animale la necessaria quantità d’acqua.
Il cincillà è sessualmente maturo a circa 8 mesi e si riproduce 1-2 volte l’anno (occasionalmente 3). La gestazione si prolunga per 4 mesi, al termine dei quali nascono 2-4 piccoli in un nido posto tra le fessure rocciose. Alla nascita presentano pelliccia folta, denti sviluppati e occhi aperti e pesano 30-40 g. Appena nati i cincillà si portano sotto il ventre materno così da essere
scaldati e puliti. I piccoli sono allattati, anche se sono già in grado di nutrirsi di vegetali. Per lo svezzamento completo necessitano circa 6 mesi. La madre difende attivamente la figliata aggredendo l’intruso, ponendosi in piedi e sputandogli sul muso. In natura il cincillà vive 8-10 anni. Gli organi di senso sono molto sviluppati: gli occhi e le orecchie sono grandi, il cincillà conduce una vita notturna e grazie alle lunghe vibrisse si orienta facilmente nell’oscurità. Attualmente la specie è protetta, ma lo stato è al limite dell’estinzione. Il cincillà è stato oggetto di indiscriminate azioni di caccia finalizzate al commercio della pelliccia. Le zampe del cincillà sono strutturate in modo da garantire uno spostamento agile e sicuro sulla roccia. A tale scopo sono presenti dei cuscinetti antiscivolo sulla pianta della zampa. Il pelo fine e folto svolge una duplice funzione proteggendo l’animale dalle basse temperature ed evitando l’eccessiva perdita d’acqua nella stagione calda. La colorazione del manto varia dal grigiastro al perlato al bluastro sul dorso e dal giallastro al biancastro sul ventre.


Bibliografia
Macdonald, D. (1984). "Encyclopaedia of Mammals". George Allen & Unwin, London.
Jimenez, J.E. (1996). The extirpation and current status of Chinchilla lanigera and C. brevicauda. Biol. Conserv. 77, 1 - 6.