Pellicce di cani e gatti

Forse nel tuo armadio c'è una giacca a vento con il collo di pelliccia di Micio o di Fido... e non lo sai!

Le pellicce di cane e gatto sono ancora una realtà.

La legge 189/04 vieta dal 2004 l’importazione ed il commercio in Italia delle pellicce di cane (Canis familiaris) e di gatto (Felis catus domestica). Però, a tutt’oggi non esiste in Europa nessun obbligo di etichettatura per i ritagli di pelliccia che non vengono neppure specificati in dogana. Le informazioni riportate sulle etichette presenti sui capi d’abbigliamento e sui manufatti recanti inserti di pelo vero sono spesso vaghe, fuorvianti e soprattutto sono completamente ARBITRARIE. A volte mancano del tutto.







In questi ritagli di pelliccia o manufatti, spesso colorati e ben camuffati, ci può essere di tutto, anche cani e gatti. Non è infatti possibile risalire alla natura (né all’origine) di un risvolto di pelliccia se non attraverso il test del DNA. Per esempio una rifinitura di pelliccia fatta in Italia, verrà contraddistinta dall’etichetta ‘Made in Italy’, anche se la materia prima arriva da 5.000 miglia di distanza, dagli allevamenti cinesi privi di qualsiasi regolamentazione. Gli animali possono essere uccisi in un paese e le loro pelli essere trattate in un’altra nazione, sono acquistate e distribuite alle industrie produttrici di tutto il mondo, spesso il prodotto finito viene nuovamente esportato e soltanto dopo intricati giri giunge al consumatore finale: è impossibile conoscere il paese in cui gli animali sono stati allevati ed uccisi per produrre tali inserti di pelliccia. La stragrande maggioranza delle pelli proviene dalla Cina, chiunque affermi “il mio è un negozio/compagnia non ha merce che proviene dalla Cina”, non sa come stanno realmente le cose oppure è in malafede. La International Fur Trade Federation (federazione internazionale commercio pelliccia), in seguito alle recenti polemiche si è prontamente dichiarata contraria al commercio di pelli di animali domestici, promuovendo un nuovo sistema di etichettatura.